BONUS CASA 2020: proroghe e novità

Il secondo Governo Conte si è detto fin da subito favorevole alla proroga per il 2020, di tutti i bonus casa: non solo quindi detrazioni per i mobili e gli elettrodomestici in classe A+, ma anche per gli investimenti “verdi” con lo scopo di inserire l’economia italiana nel più ampio movimento del New Green Deal. Da non sottovalutare è, inoltre, l’aspetto del movimento economico che le detrazioni e l’uso di fonti di energia rinnovabili, hanno permesso: dal 2007 ad oggi gli investimenti ammontano a 39 miliardi di euro

Un’importante novità che approfondiremo nel corso di questo articolo, è il nuovissimo bonus facciate, importante agevolazione, per chi deciderà di ristrutturare l’aspetto esterno della propria casa o del proprio condominio sia nel centro storico della città che nelle periferie o nei piccoli comuni.

Vediamo, dunque i bonus prorogati per il 2020

– Bonus ristrutturazione grazie al qual si beneficia di un rimborso IRPEF del 50% della spesa sostenuta fino ad un massimo di € 96.000 per singola unità immobiliare;

-Bonus mobili per i contribuenti che, dopo aver effettuato lavori di ristrutturazione, decidono di acquistare mobili nuovi o elettrodomestici, con la possibilità di usufruire di una detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute fino ad un massimo di € 10.000;

-Bonus verde, agevolazione che permette di detrarre il 36% delle spese sostenute per la realizzazione, manutenzione ordinaria o ristrutturazione di giardini, aree verdi scoperte, recinzioni, impianti di irrigazione e pozzi, fino ad un massimo di € 5.000 di spesa;

-Ecobonus per i lavori di riqualificazione energetica quali, ad esempio, l’istallazione di pannelli solari, pareti isolanti, coperture e pavimenti, ma anche infissi e schermature solari. In base al tipo di lavoro effettuato, le detrazioni vanno dal 50% al 70%, fino ad arrivare all’85% per i lavori di condominio.

-Sismabonus con la detrazione dal 50% all’80% per i lavori mirati alla riduzione del rischio sismico di edifici singoli e condomini; rimane inoltre in vigore la possibilità di migliorare la classe sismica degli edifici per un importo di spesa massimo di € 96.000 all’anno per unità immobiliare.

-Novità 2020, il bonus facciate con una detrazione del 90% delle spese sostenute per la ristrutturazione delle facciate esterne di case e condomini al fine di dare un nuovo volto alle città; tale agevolazione sarà disponibile solo per un anno (spese effettuate nel 2020) e non sono previsti limiti di spesa del di reddito per i contribuenti che desiderano usufruire dell’agevolazione

-Novità 2020, modifica dello sconto immediato in fattura in vigore da agosto 2019 che permetteva al contribuente di richiedere uno sconto diretto sul corrispettivo dovuto, pari all’ammontare della detrazione spettante, a discapito del fornitore, spesso piccole o medie imprese, che effettuavano gli interventi e che spesso venivano schiacciate dalla concorrenza con i grandi operatori del settore. Per questo motivo, in seguito alle numerose proteste delle piccole aziende, il sistema di sconto subirà delle modifiche mirate alla tutela dei piccoli gruppi mentre rimarrà invariato per quanto concerne i lavori più consistenti e strutturali, come la riqualifica globale degli edifici.

La notizia che il governo abbia deciso anche per il 2020 di stanziare questi fondi è sicuramente molto importante ed indica la volontà di curare un importante aspetto ambientale di sensibilizzazione verso tematiche su cui tutti hanno in qualche modo dato la propria opinione ma che fino a qualche anno fa rimanevano solo in un concetto teorico di come sarebbe stato possibile cercare di tutelare il territorio italiano. La direzione presa è verso una riqualifica delle nostre città, verso una collaborazione tra stato e contribuenti che permetterà, si spera, nel giro di qualche anno di valorizzare ogni angolo italiano.

 

Guida alle detrazioni 2019: ACQUISTO IMMOBILI RISTRUTTURATI, BOX o POSTI AUTO, “PIANO CASA”.

Con l’ultimo dei 3 articoli chiudiamo la carrellata delle detrazioni fiscali in ambito immobiliare valide per l’anno 2019 (ma che, a condizioni diverse, rimangono efficaci anche per il futuro), con la trattazione di quelle previste per l’acquisto (o l’assegnazione) di edifici ristrutturati, di box o posti auto pertinenziali ed infine per gli interventi effettuati in applicazione del c.d. “piano casa”.

ACQUISTO (ASSEGNAZIONE) DI EDIFICI RISTRUTTURATI

 

  COSA

Si tratta di agevolazioni IRPEF in favore degli acquirenti e degli assegnatari di unità abitative collocate in immobili ristrutturati da parte di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare o da cooperative edilizie.

  CHI

– il proprietario dell’immobile (compreso anche il comproprietario);

– il nudo proprietario dell’immobile;

– il titolare di un diritto reale di godimento sullo stesso (usufrutto, abitazione).

  COME E QUANTO

La detrazione spetta nella misura del 36% su un ammontare forfettario pari al 25% del prezzo di vendita (o del valore di assegnazione). L’importo massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione di imposta è fissato in € 48.000,00. La detrazione è ripartita in dieci rate annuali di pari importo. La detrazione viene concessa per una singola “unità immobiliare” con pertinenze (ed il limite di somma vale anche nel caso di più soggetti richiedenti).

In via transitoria, per gli acquisti effettuati fino al 31 dicembre 2019, la detrazione spetta nella maggior misura del 50%, fino ad un ammontare massimo di €. 96.000,00 con le stesse modalità di detrazione, comprensive anche delle spese sostenute per la ristrutturazione delle eventuali pertinenze.

Non sono previsti obblighi di tracciabilità dei pagamenti, essendovi il regime forfettario calcolato sul prezzo o valore.

 

INTERVENTI “PIANO CASA”

 

  COSA

Si tratta di agevolazioni IRPEF previste per tutte le spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica, in esecuzione di opere autorizzate con il “piano casa”.

  CHI

Tutti i Soggetti previsti dalle normative relative alle casistiche precedenti (vedi articoli del blog Riqualificazione energetica e Ristrutturazione edilizia).

  COME E QUANTO

Per determinare l’ammontare delle spese detraibili, bisogna considerare la parte dell’intervento che si può considerare “ristrutturazione” (inclusa) da quella parte considerabile come “nuova costruzione” (esclusa). In tal senso, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che (Risoluzione n. 4/E del 4 gennaio 2011): “nell’ipotesi di ristrutturazione con demolizione e ricostruzione, la detrazione compete solo in caso di fedele ricostruzione, nel rispetto di volumetria e sagoma dell’edificio preesistente; conseguentemente, nell’ipotesi di demolizione e ricostruzione con ampliamento, la detrazione non spetta in quanto l’intervento si considera, nel suo complesso, una “nuova costruzione”. Qualora, invece, la ristrutturazione avvenga senza demolizione dell’edificio esistente e con ampliamento dello stesso, la detrazione compete solo per le spese riferibili alla parte esistente in quanto l’ampliamento configura, comunque, una “nuova costruzione”.”

La detrazione ammonta al 36% delle spese imputabili all’esecuzione della ristrutturazione (vedi sopra). L’importo massimo sul quale calcolare la detrazione di imposta è fissato in €. 48.000,00; la detrazione va ripartita in dieci rate annuali di pari importo. Per gli interventi di riqualificazione energetica potete visionare la suddivisione indicata nell’articolo precedente del blog (Riqualificazione energetica).

In via transitoria, per gli acquisti effettuati fino al 31 dicembre 2019, la detrazione spetta nella maggior misura del 50%, fino ad un ammontare massimo di €. 96.000,00 con le stesse modalità di detrazione.

Il bonifico bancario o postale deve essere obbligatoriamente compilato seguendo gli elementi indicati dalla legge. Negli istituti di credito esistono appositi moduli da compilare in tal senso, e pertanto vanno richiesti nel momento di effettuazione del bonifico bancario o postale.

 

ACQUISTO DI BOX o POSTI AUTO PERTINENZIALI

 

  COSA

Si tratta di agevolazioni IRPEF relativamente all’acquisto della proprietà di box o posti auto pertinenziali, per le spese imputabili alla loro realizzazione.

  CHI

Tutti i Soggetti che acquistano un box o posto auto pertinenziale GIA’ REALIZZATO.

  COME E QUANTO

La detrazione ammonta al 36% delle spese imputabili alla realizzazione (che dovrà risultare da apposita attestazione da rilasciarsi a cura della ditta venditrice). L’importo massimo sul quale calcolare la detrazione di imposta è fissato in €. 48.000,00; la detrazione va ripartita in dieci rate annuali di pari importo.

In via transitoria, per gli acquisti effettuati fino al 31 dicembre 2019, la detrazione spetta nella maggior misura del 50%, fino ad un ammontare massimo di €. 96.000,00 con le stesse modalità di detrazione.

Il bonifico bancario o postale deve essere obbligatoriamente compilato seguendo gli elementi indicati dalla legge. Negli istituti di credito esistono appositi moduli da compilare in tal senso, e pertanto vanno richiesti nel momento di effettuazione del bonifico bancario o postale.

 

Guida alle detrazioni 2019: RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA e BONUS VERDE

Continuiamo l’argomento relativo alle detrazioni fiscali in ambito edilizio, concentrandoci sull’ambito degli interventi di recupero del patrimonio edilizio e per interventi c.d. legati alla sistemazione di aree verdi.

Anche in questo caso si tratta di normative che prevedono percentuali diverse fino al 31 dicembre 2019, salvo proroghe, e quindi suscettibili di modifica.

RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA

 

  COSA

Si tratta di agevolazioni IRPEF relativamente ad interventi di recupero edilizio di edifici esistenti, localizzati nel territorio nazionale.

  CHI

– il proprietario dell’immobile (compreso anche il comproprietario);

– il nudo proprietario dell’immobile;

– il titolare di un diritto reale di godimento sullo stesso (usufrutto, abitazione);

– il comodatario;

– il conduttore;

– i soci di cooperativa a proprietà divisa e, previo consenso scritto della cooperativa che possiede l’immobile, anche ai soci di cooperativa a proprietà indivisa (in qualità di detentori del bene);

– imprenditori individuali e società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati (non per gli immobili strumentali o merce);

Hanno diritto alla detrazione, purché sostengano le spese e le fatture ed i bonifici bancari o postali siano a loro intestati, anche:

– il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento;

– il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;

– il promissario acquirente, purché sia stato immesso nel possesso del bene ed esegua gli interventi a proprio carico e purché il preliminare sia stato registrato.

  COME E QUANTO

La detrazione spetta nella misura del 36% delle spese sostenute. L’importo massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione di imposta è fissato in € 48.000,00. La detrazione è ripartita in dieci rate annuali di pari importo. La detrazione viene concessa per una singola “unità immobiliare” con pertinenze (ed il limite di somma vale anche nel caso di più soggetti richiedenti).

In via transitoria, e più precisamente per le spese documentate, sostenute fino al 31 dicembre 2019, la detrazione spetta nella maggior misura del 50%, fino ad un ammontare massimo di €. 96.000,00 con le stesse modalità di detrazione.

Il bonifico bancario o postale deve essere obbligatoriamente compilato seguendo gli elementi indicati dalla legge. Negli istituti di credito esistono appositi moduli da compilare in tal senso, e pertanto vanno richiesti nel momento di effettuazione del bonifico bancario o postale.

 

Detrazione per acquisto mobili e grandi elettrodomestici: è riconosciuta una ulteriore detrazione per le spese documentate sostenute nell’anno 2019 per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, con le stesse modalità sopra descritte.

BONUS VERDE

 

  COSA

E’ una detrazione per interventi di sistemazione del “verde”, detrazione applicabile ora anche per le spese sostenute sino al 31 dicembre 2019.

  CHI

Gli stessi soggetti della detrazione precendente

  COME E QUANTO

Dall’imposta lorda IRPEF si detrae un importo pari al 36% delle spese documentate e sostenute per interventi relativi:

  1. alla sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni,
  2. alla realizzazione di impianti di irrigazione,
  3. alla realizzazione di pozzi;
  4. alla realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

Tra le spese per cui è ammessa la detrazione sono comprese anche quelle di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi sopra elencati.

Il massimale complessivo delle spese detraibili deve essere non superiore a €. 5.000,00 per unità immobiliare ad uso abitativo (ad esempio se l’intervento di sistemazione a verde riguarda l’area scoperta di pertinenza di un fabbricato residenziale composto da quattro distinte unità, la detrazione sarà di complessivi €. 20.000,00 e spetterà in parti uguali a ciascun proprietario/detentore di ogni singola unità ovvero all’unico soggetto proprietario/detentore dell’intero fabbricato).

La detrazione spetta anche per le spese sostenute per interventi effettuati sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali di cui agli articoli 1117 e 1117-bis del codice civile, fino ad un importo massimo complessivo di €. 5.000,00 per ciascuna delle unità che compongono il condominio.

Modalità operative: la detrazione in oggetto spetta a condizione che i pagamenti siano effettuati con strumenti idonei a consentire la tracciabilità delle operazioni ed è ripartita in dieci quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi. Non è necessario procedere all’effettuazione dei pagamenti attraverso strumenti e/o canali appositi.

 

 

Come per le altre detrazioni, anche in questo caso il nuovo proprietario subentra nelle quote non detratte dal precedente, salvo patto contrario che va dichiarato espressamente nel contratto definitivo (vedi articolo precedente del blog).

 

Questa è una veloce guida “di sopravvivenza” per capire se il progetto di ristrutturazione o di sistemazione di aree a giardino rientra tra gli interventi che originano una detrazione. Ovviamente per maggiori dettagli vi aspettiamo in agenzia con una consulenza su misura!

 

Guida alle detrazioni 2019: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

Alla fine del 2019, nulla cambiando, vi saranno delle importanti modifiche alle modalità ed alla misura delle detrazioni che possono essere richieste nel campo immobiliare.

Vi state chiedendo quindi se sia il caso di iniziare o posticipare un progetto che avete in mente di iniziare? O avete magari delle urgenze di manutenzione che non potete più prorogare?

Ecco qui la prima puntata, attraverso uno schema sintetico, della attuale situazione ad oggi, 2019, e prendiamo in esame quelle più diffuse, ovvero le detrazioni per la riqualificazione energetica degli immobili.

  COSA

Tutti gli interventi che comportano la riqualificazione energetica degli edifici esistenti:

– situati nel territorio dello Stato;

– ad uso abitativo, di qualsiasi categoria (anche rurali);

– strumentali all’attività;

– censiti al catasto o per i quali sia stato chiesto l’accatastamento.

  CHI

Solo persone fisiche:

– proprietari o nudi proprietari;

– titolari di usufrutto, uso, abitazione o superficie;

– soci di cooperative (a proprietà divisa e indivisa);

– detentori (locatari, comodatari) dell’immobile;

– familiari conviventi (coniuge, unito civilmente, parenti entro il terzo grado ed affini entro il secondo grado);

– coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;

– il promissario acquirente, purché sia stato immesso nel possesso del bene ed esegua gli interventi a proprio carico e purché il preliminare sia stato registrato.

  COME E QUANTO

Le detrazioni sono previste SOLO per i seguenti interventi di riqualificazione energetica:

  1. interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti volti a conseguire un risparmio del fabbisogno di energia primaria – detrazione massima €. 100,000,00;
  2. interventi su edifici esistenti: coperture e pavimenti, finestre comprensive di infissi – detrazione massima: €. 60,000,00;
  3. installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici e per il fabbisogno di acqua calda in piscine – detrazione massima: €. 60,000,00;
  4. sostituzione di impianti di riscaldamento con impianto dotato di caldaia a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione, di sostituzione di impianti di riscaldamento ad inverter ad alta efficienza, e di impianti geotermici – detrazione massima: €. 30,000,00;
  5. l’acquisto ed installazione delle schermature solari (tende e/o coperture) individuate in apposito elenco fornito nell’allegato M al D. Lgs 311 del 29/12/2006 – detrazione: €. 60,000,00;
  6. l’acquisto ed installazione di impianti di riscaldamento dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili – detrazione massima: €. 30.000,00;
  7. le spese sostenute per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative, volti ad aumentare la consapevolezza dei consumi energetici da parte degli utenti e a garantire un funzionamento efficiente degli impianti. Tali dispositivi devono i) mostrare attraverso canali multimediali i consumi energetici, mediante la fornitura periodica dei dati; ii) mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti; iii) consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto.

Le aliquote di detrazione sono due:

50%:

– per gli interventi di acquisto e posa in opera di finestre, comprensive di infissi e di tende/oscuranti;

– per la sostituzione di impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A;

– per l’acquisto e l’installazione di impianti di riscaldamento con generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (valore massimo della detrazione €. 30.000,00).

65%:

– per la sostituzione di impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A di prodotto;

– per tutti gli altri interventi ammessi alla detrazione de quo per i quali non sia prevista l’aliquota del 50%.

Per le spese sostenute dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali, sono previste detrazioni nella misura del 70 % (interventi che interessino l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25%), e del 75%, per le spese sostenute per interventi relativi alle parti comuni di edifici condominiali finalizzati a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva e che conseguano almeno un minimo rendimento stabilito per legge.

 

IL SUBENTRO NELLA DETRAZIONE

In caso di trasferimento della proprietà (oneroso o gratuito) di un bene per la quale ci si è avvalsi della detrazione ai fini IRPEF, se vi sono delle quote annue di detrazione non ancora utilizzate al momento del trasferimento, subentra la parte acquirente, la quale, pertanto potrà usufruire della detrazione rimanente. Tuttavia, le parti possono accordarsi, con apposita pattuizione da riportare nell’atto di trasferimento, per evitare tale subentro, con conseguente riserva a favore del venditore della detrazione non ancora usufruita. Quindi è necessario fare attenzione poi ad aggiornare in uguale senso i prospetti di detrazione delle proprie dichiarazioni personali dei redditi.

 

 

Questa è una veloce guida “di sopravvivenza” per capire se il progetto di riqualificazione rientra tra gli interventi che originano una detrazione. Ovviamente per maggiori dettagli vi aspettiamo in agenzia con una consulenza su misura!

AFFITTO O ACQUISTO. Cosa scegliere e perchè

La scelta che affligge ormai le generazioni più giovani, quando iniziano a creare una nuova famiglia, è sulla scelta tra l’acquisto e la locazione dell’abitazione che vedrà l’inizio della loro vita familiare. I nostri nonni non avrebbero avuto dubbi in merito: ammesso che si disponga di una somma sufficiente per poter ambire ad un immobile, è necessario farsi avanti senza indugio per garantire sempre un tetto alla nuova realtà di vita che si sta sviluppando; ma oggi, in un mondo in cui il lavoro si sposta di città in città, si perde, si cambia, si sceglie in base alla remunerazione e non alla stabilità contrattuale, la scelta è veramente complessa e soggettiva.

AFFITTO: UNA SCELTA FLESSIBILE CHE SI PLASMA CON LE ESIGENZE

Il contratto di locazione giuridicamente ha una definizione ben precisa: il locatore si obbliga a far godere al conduttore un bene immobile, per un certo tempo, in cambio di un corrispettivo di denaro. Quando non si dispone di una somma di denaro cospicua, l’affitto sembra essere l’unica soluzione possibile; in caso contrario, tale opportunità potrebbe essere dettata da una scelta di vita all’insegna del carpe dieme destinare il proprio denaro per altre attività piuttosto che dover far fronte a rate del mutuo per almeno vent’anni. L’affitto infatti permette una maggior versatilità circa gli eventi della vita: nel caso in cui la famiglia si allarghi la facilità di cambiare casa per trovarne una più grande sarà maggiore; lo stesso principio vale per un obbligo di trasferimento lavorativo presso un’altra città: basterà dare disdetta alla propria abitazione e nel giro di tre o sei mesi, essere liberi da tutti i vincoli contrattuali annessi. In caso di mutuo tutto questo non sarebbe possibile, se non attraverso la vendita dell’abitazione. Altra condizione potrebbe essere quella che negli anni il quartiere, scelto per la propria locazione, subisca un degrado e che quindi diventi necessario scegliere una soluzione abitativa più sicura per i propri cari: basterà solo una lettera raccomandata per avere la libertà di scegliere la prossima casa nel giro qualche mese.

L’affitto però presenta in compenso anche alcuni svantaggi: i canoni di locazione sono da ritenersi “a fondo perduto” poiché andranno versati mensilmente per godere di un bene che in nessun modo sarà successivamente rivendicabile. In aggiunta a questa precarietà, si somma la questione che anche il locatore è autorizzato, nello stesso modo, a recedere dal contratto alla sua prima scadenza e quindi a non permettere il tacito rinnovo dopo quattro anni in caso di contratto a canone libero (4+4) e dopo tre anni in caso di canone agevolato (3+2); sarà sufficiente, anche per il locatore, una lettera raccomandata sei mesi prima del rinnovo tacito del contratto di locazione, indicando le motivazioni previste dalla legge (rinegoziazione del canone, demolizione del fabbricato, destinazione ad uso familiare dell’immobile). Infine, se il conduttore dovesse avere la volontà di rinnovare o ristrutturare l’immobile, dovrebbe farlo cosciente che le migliorie, nel caso non fossero rimovibili, dovrebbero rimanere nell’appartamento locato senza la pretesa di un rimborso da parte del locatore, a meno che non esita un accordo precedentemente stipulato a regolare il rimborso o la volontà da parte del proprietario dell’immobile con relativo rientro delle spese sostenute dalla parte conduttrice.

ACQUISTO: TANTI SACRIFICI PER LA CASA DELLA VITA

Questo sembra un buon momento storico per acquistare casa: dopo il significativo momento di crisi che ha investito l’Italia negli scorsi anni, la nostra provincia si colloca a più di trequarti verso il podio nella lista delle province italiane con maggior ripresa nell’ambito immobiliare; ci sentiamo in grado di confermare questo dato nonostante la crescita per nessuna zona del nostro paese si sia ancora verificata al 100%. Quindi si, è un buon momento per acquistare ed è un buon momento per vendere ed accaparrarsi, di conseguenza, una soluzione abitativa di maggior pregio al prezzo più adeguato, per aumentare il capitale ed avvicinarsi, se non cercare di raggiungere il più possibile, la concezione di casa per la vita. C’è da dire, inoltre, che se il mercato delle compravendite e dei prezzi è calato, ad essere sicuramente arrivato a livelli esponenziali è quello dei prezzi per le locazioni: la richiesta è molto sostenuta, gli immobili a reddito da locare sono in proporzione numericamente molti meno. La conseguenza è un incremento dei canoni di locazione e quindi, se si vuole, la “perdita economica” per il conduttore è assai sostanziosa. Concentrandoci per qualche riga ancora sui vantaggi dell’acquisto, oltre a quelli già indicati, finito di pagare il mutuo sull’immobile, l’abitazione diventa a tutti gli effetti di proprietà ed ogni mese sarà da preventivare solo la spese vive di manutenzione, oltre al fatto che tutte le migliorie che si deciderà di eseguire saranno solo dettate dalla propria volontà e rimarranno al proprio esclusivo vantaggio.

CONCLUSIONI

La scelta su cui ci stiamo dilungando, sembra sempre più una questione prettamente personale e forse è altrettanto giusto rimanga tale; esistono molti fattori che possono determinare la propensione verso l’una o l’altra direzione. Vi invitiamo inoltre a considerare anche alcune soluzioni “ibride” come il “RENT-TO-BUY”: Giuliato&Battistin è agenzia specializzata nella redazione di questo tipo di contratti, che fondono insieme le caratteristiche della locazione (o meglio godimento) e della vendita. Contattateci se avete bisogno di maggiori dettagli!

Le piante come elemento d’arredo… e non solo

A chi verrebbe in mente di arricchire gli ambienti della zona notte con delle verdissime piante? Quasi a nessuno. E’ risaputo, infatti, che mantenere dei piccoli arbusti in camera da letto non sia molto salutare perchè nel processo di fotosintesi clorofilliana, le piante emettono una piccola parte di anidride carbonica, nociva per il nostro organismo nella fase del sonno. Ad essere meno conosciuto, è il fatto che esistono delle piante che invece giovano al sonno ed al buon riposo emettendo ossigeno e assorbendo le sostanze chimiche volatili purificando l’aria; in questo articolo troverete degli esempi di piante amiche della notte e dei consigli su come mantenerle sempre in ottima salute.

ALOE VERA

Nota in ambito medico- erboristico per le sue molteplici proprietà curative ed antiossidanti, l’aloe vera con le sue foglie spesse e carnose è in grado di assorbire sostanze chimiche come formaldeide, xilene e toulene; inoltre è un ottimo bioindicatore: la comparsa di macchie marroni sulle foglie è indice di un ambiente particolarmente inquinato.

Consigli da pollice verde

L’aloe ama le posizioni soleggiate o comunque alla luce; La temperatura ottimale per l’aloe vera è compresa tra i 20 e i 30 gradi e non può stare in ambienti con temperature sotto lo zero. L’aloe vera predilige terreni leggermente acidi e con un ottimo drenaggio perché soffre estremamente i ristagni d’acqua. Una buona pratica è mettere sul fondo del vaso uno strato di ghiaia di almeno 2 o 3 centimetri per permettere che l’acqua in eccesso non rimanga all’interno del vaso provocando la marcescenza delle radici.

Le annaffiature dovranno quindi essere scarse,acqua almeno una volta al mese nel periodo di primavera e autunno mentre in estate anche una volta a settimana.

Sono da preferire i vasi di terracotta perché, essendo composti da materiale poroso, riescono a distribuire in modo più omogeneo sia l’acqua che la temperatura evitando ristagni o shock termici; le dimensioni del vaso dovranno essere grandi, con almeno 60 centimetridi profondità. I vasi di plastica risultano troppo leggeri e di minore qualità.

ORCHIDEA FALENA

Molto apprezzata a livello estetico, questa pianta ha un effetto vivificante in quanto è in grado di assorbire la formaldeide presente nell’aria. Consigliamo di scegliere un colore deciso, anche opposto alle tonalità del nostro arredamento: ne ricaveremo un effetto cromatico molto suggestivo.

Consigli da pollice verde

La temperatura ideale per questa pianta rientra nel range 16 gradi e 24 gradi. Il termometro può salire ancora ma in tal caso è importante che la pianta sia in un luogo ombreggiato e con la giusta umidità.

Vicino ad una finestra con esposizione ad est, sud o ovest, è la posizione ideale: la luce è molto importante per la fioritura; è importante per la nostra pianta non essere posta accanto a finestre o a porte che durante i mesi freddi si aprano sull’esterno rischiando correnti d’aria deleterie per la sua salute.

Un metodo consigliato per l’innaffiatura è l’immersione.Una volta alla settimana (in inverno anche ogni 2 settimane) riempi il copri vaso d’acqua con dentro il vasetto fino a circa 2 terzi e lasciala immersa per circa mezz’ora. Le radici si riempiranno d’acqua prendendo un bel colore verde acceso; dopo mezz’ora svuota tutto, sgrondando bene e rimettetela al suo posto nel coprivaso.

DRACENA MARGINATA

In grado di ridurre la concentrazione delle sostanze nocive, la Dracena è molto adatta alle case dei fumatori per la sua capacità di depurare l’aria; vive benissimo in penombra, lontana dalle finestre e con le sue bordature rosso intenso dona un tocco di colore all’ambiente.

Consigli da pollice verde

Sono consigliabili temperature minime di 16 °C, è importante non posizionare la pianta vicino a termosifoni per l’eccessivo calore e la ridotta umidità dell’aria, o in vicinanza di zone soggette a correnti di aria fredda.

Dare acqua solo dopo che il terriccio si è asciugato. Gradisce vaporizzazioni della chioma, soprattutto in estate.

Abbiate cura di mettere uno strato di cocchi, o argilla espansa in fondo al vaso per favorire il drenaggio; la Dracena non gradisce i ristagni d’acqua che possono provocare marciume delle radici.

ALTRI TIPI DI PIANTE PER LA CAMERA DA LETTO:

  • Sansevieria;
  • Pothos;
  • Maranta;
  • Spatifillo;
  • Edera;
  • Gelsomino;
  • Lavanda.

In conclusione, consigliamo di scegliere sempre il vaso della dimensione adeguata, di procedere con la rinvasatura solo nei periodi dell’anno indicati per ogni pianta e di fare particolare attenzione alle regole consigliate. Non sottovalutiamo la ricchezza che le piante donano agli ambienti della nostra casa: sono economiche, di facile reperibilità ed in cambio, con qualche accorgimento, donano colore, benessere e arredamento ai nostri ambienti domestici.

 

 

EDILIZIA CONVENZIONATA: come districarsi.

L’edilizia convenzionata è quella forma di agevolazione economica che l’amministrazione pubblica riservò a soggetti dotati di determinati requisiti, sulla base di leggi, convenzioni, che hanno generato molte situazioni complesse sia dal punto di vista normativo che interpretativo. In questo articolo non vi è alcuna pretesa di esaustività, dato che la materia è estremamente complessa, ma si vuole produrre una semplice “fotografia” della situazione attuale, che dovrà essere necessariamente approfondita con un tecnico qualificato, in primis il notaio rogante.

Questi provvedimenti e pattuizioni sono frutto di un clima politico a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 (L. 167/1962 e L. 865/1971), nate come forma di “scambio” politico, e spesso sono state anche oggetto di speculazione e di dinamiche non sempre “cristalline”. Per questo motivo tali convenzioni sono quasi sempre corredate da una serie di “vincoli” giuridici o contrattuali, con i quali si tentò di scongiurare ogni intento divergente dall’effettivo bisogno di abitazioni di proprietà a costo “calmierato”.

I vincoli maggiormente diffusi sono:

  • vendita della sola “proprietà superficiaria”, o, più correttamente del diritto di superficie: in questo caso l’amministrazione comunale si riserva la proprietà del suolo, vincolando il diritto di superficie ad una durata stabilita (solitamente novantanovennale);
  • vincolo di prezzo: in questo caso viene posto in essere un vincolo alla vendita della proprietà superficiaria (o intera in caso di riscatto) legato ad un prezzo massimo di cessione;
  • vincolo di canone di locazione: la locazione dell’immobile può avvenire solo dietro corresponsione di canoni imposti;
  • vincolo soggettivo: in questo caso si obbliga il proprietario a cedere la proprietà ad altro soggetto dotato di determinate caratteristiche di reddito e/o giuridiche.

Vi sono anche altre tipologie di vincolo, che però vanno analizzate sulla base della convezione edilizia in forza della quale un edificio è stato costruito, e che è citata nell’atto di compravendita, dove alle volte (poche, purtroppo) è anche allegata.

Questi vincoli hanno sempre generato molte problematiche a chi, per necessità o libera volontà, ha desiderato vendere delle proprietà gravate da questi vincoli. Alcuni di questi vincoli possono essere eliminati dietro riscatto dell’intera proprietà (ad esempio) o pagamento di “penali” se espressamente indicate nel testo della convenzione di riferimento. Tuttavia vi sono anche convenzioni dove non è espressamente indicata la possibilità di derogare ai vincoli imposti, per cui teoricamente si limiterebbe la libera contrattazione e vendita di questi immobili. Rimane sempre la complessità della determinazione del prezzo con parametri vecchi di oltre 40 anni, durante i quali il mercato immobiliare spesso si è evoluto e complicato ben oltre le previsioni contenute, e che infatti generano SEMPRE situazioni paradossali, consistenti in prezzi convenuti di ammontare decimale rispetto al prezzo di mercato, o viceversa.

Oggi la situazione fortunatamente si è chiarita. Senza entrare nel merito delle problematiche che recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno generato (come la richiesta di restituzione della differenza di prezzo pagato e prezzo massimo previsto nella convenzione), finalmente la L. 136/2018 ha stabilito:

  • l’eliminazione del riferimento alle convenzioni con oggetto la proprietà stipulate  prima della entrata in vigore della legge n.179/1992;– che l’affrancazione possa essere effettuata mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata e non più, unicamente, mediante una convenzione redatta dal segretario comunale o facente funzione;
  • che la richiesta di affrancazione possa essere fatta solo da persona fisica che vi abbia interesse;
  • che la richiesta di affrancazione possa essere fatta anche da chi non sia più titolare di diritti reali sul bene immobile convenzionato (ad esempio il precedente proprietario);
  • la possibilità di beneficiare di dilazioni di pagamento del corrispettivo di affrancazione;
  • che la facoltà di affrancazione è esclusa per gli immobili in regime di locazione ai sensi degli articoli da 8 a 10 della legge 17 febbraio 1992, n.179 (c.d. “case popolari“), ricadenti nei piani di zona convenzionati;
  • che in pendenza della rimozione dei vincoli di prezzo massimo di cessione, il contratto di trasferimento dell’immobile non produce effetti limitatamente alla differenza tra il prezzo convenuto e il prezzo vincolato;
  • che l’eventuale richiesta di rimborso della suddetta differenza, a qualunque titolo richiesto, si estingue con la rimozione dei vincoli secondo le modalità previste;
  • che la rimozione del vincolo del prezzo massimo di cessione comporta altresì la rimozione di qualsiasi vincolo di natura soggettiva;
  • che le nuove disposizioni si applicano anche agli immobili oggetto dei contratti stipulati prima della data di entrata in vigore della legge.

 

Sintetizzando, si è finalmente chiarito e definito meglio il diritto e la procedura di affrancazione del vincolo (di prezzo massimo di cessione o di canone massimo di locazione), per agevolare la contrattazione immobiliare. Mentre le modalità di acquisto della piena proprietà rimangono invariate (e quindi la proprietà del suolo viene acquistata direttamente dal soggetto proprietario), le affrancazioni degli altri vincoli sono drasticamente semplificate e chiarite. Innanzitutto riguardano TUTTE le convenzioni approvate nel corso degli anni. A meno che non sia espressamente previsto tale divieto, è inoltre SEMPRE possibile procedere all’affrancamento di detti vincoli, dietro corrispettivo calcolato dagli organi competenti, ed in particolare, una volta affrancato il vincolo di prezzo massimo, automaticamente si estinguono anche tutti gli altri vincoli soggettivi. Tale corrispettivo può essere anche dilazionato in rate di pagamento, e può essere anche richiesto successivamente all’atto di trasferimento della proprietà. Inoltre non bisogna più necessariamente stipulare l’affrancamento con atto del Segretario Comunale (solitamente con tempi biblici), ma si può anche direttamente procedere dal notaio.

Quindi, una volta determinato il valore dell’affrancamento dal parte del Comune o dell’ente preposto, si è facilitata, a livello procedurale e temporale, la strada per l’eliminazione di ogni vincolo gravante sulla proprietà di questi immobili “particolari” ma molto diffusi nei nostri territori comunali.

 

 

CASE VACANZA: mare, lago o montagna?

In base alle statistiche del 2018 promulgate dell’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico in collaborazione con la FIMAA-Commercio e la Società di Studi Economici NOMISMA, si possono trarre delle conclusioni importanti in ambito immobiliare riguardante le case vacanza, sia per chi è intenzionato all’acquisto, per se o per investimento, sia per chi sta programmando le ferie estive per la sua famiglia; utilizzando i dati delle compravendite e delle locazioni in 203 località di mare e in 112 di montagna e lago, si sono occupate di stillare un quadro generale della situazione, registrando l’andamento statistico per regione italiana.

In particolare, l’analisi ha registrato una minima crescita (+3,5%) della compravendita nelle località turistiche nell’anno 2017 rispetto al 2016, anno in cui l’attività transitiva ha trovato il suo apice (+20,2%); le più interessate, le località lacuale (+8,0%) e marittime (+4,8%), a differenza di quelle montane il cui indice è diminuito (-4,3%). Nel 2018, il costo medio per l’acquisto di un’abitazione turistica è di 2.173 €/mq, registrando una flessione annua pari al -2,5%; il calo maggiore dei prezzi è stato rilevato in Abruzzo e in Lazio mentre quello più contenuto, in Puglia; in ogni caso, sono le zone periferiche a dare i maggiori segnali di debolezza, con dei cali medi di prezzo dal -2,6% al -3,3%. Per gli immobili di nuova costruzione, la flessione annua media è dal -1,2% al -2%.

La città italiana di villeggiatura che mantiene il primato di costo al mq, è Santa Margherita Ligure con 13.00 €/mq per le soluzioni di recente costruzione, Capri (NA) con 12.800 €/mq. e Forte dei Marmi (LU) con 12.700 €/mq.

Per quanto riguarda le locazioni, si registra un +1,1% su base annua, dato medio, in sintesi dei canoni richiesti nei mesi di giugno, luglio e agosto nelle località monitorate; grazie al miglioramento dei flussi turistici in località principalmente lacuali e marittime, il parametro è in lieve crescita rispetto al 2017. I prezzi medi di un appartamento bicamere completo di cucina, sfruttabile da un nucleo famigliare di quattro persone, è di €395,00 a settimana per il mese di giugno, €560,00/settimana per il mese di luglio ed €750,00/settimana per il mese di agosto; tra le mete più ambite e più dispendiose in Italia, troviamo le località lacuali seguite da quelle marine ed in ultima posizione da quelle montane.

Secondo le statistiche, nel 2018 il mercato residenziale nelle località turistiche è per il 63% ad uso diretto del compratore, per il 16% a regime di investimento e per il 21% l’impiego e misto. Molto redditizio, infatti, è il progetto di investire su abitazioni in contesti turistici; si potrà così risparmiare sulle vacanze della propria famiglia, ed avere una rendita annua interessante da giugno a settembre. Cercando sul web, troviamo veri e propri portali gestiti da proprietari che propongono in affitto per i mesi estivi la propria casa al mare o il proprio appartamento in montagna, con tanto di regolamento per accedervi e di rigide regole per potersi candidare come locatori.  Per i mesi invernali, invece, si può considerare l’idea di affitti brevi per studenti universitari o abitanti del posto che necessitano di una soluzione temporanea.

Il profilo della famiglia che opta per l’affitto di una casa vacanza è solitamente un nucleo di quattro o più persone, per il 31% provenienti dalla stessa regione italiana, per il 55% da altre regioni della penisola e per il 14% cittadini esteri.

Tirando un po’ le somme, si può dire che le famose “vacanze ai lidi ferraresi” sono ancora in voga, il concetto di comodità, quindi non è sempre ad appannaggio di un lussuoso hotel ma spesso anche da una tranquilla soluzione indipendente dove poter seguire i propri ritmi famigliari in completo relax.

 

 

Riqualificare con coraggio gli edifici esistenti

Nell’epoca post-industriale che sta attraversando l’Italia del XXI secolo, assistiamo ad un abbandono progressivo di tutte quelle aree, comprensive di stabilimenti, edifici, facilities, una volta funzionali al contesto economico e sociale del precedente secolo, ed ora non più adatte all’uso per le quali erano state istituite.

Non si tratta semplicemente di un mero fenomeno urbanistico o aziendale; tali dinamiche investono anche pesantemente il tessuto demografico ed hanno un forte impatto sulla popolazione circostante e sulla vita quotidiana delle persone coinvolte.

Tutte le volte che siamo passati a fianco di una di queste aree ci è sicuramente sorta la domanda: “Ma cosa pensano di fare di questo fabbricato? Quanto spazio e cemento sprecato!”.

In realtà la risposta non è così semplice come sembra. Vi sono molteplici fattori che devono essere compresi e quantificati. Alcuni troppo complessi anche per molti “tecnici”, per cui lasceremo a più elevate competenze le valutazioni di merito.

L’aspetto che secondo noi è essenziale comprendere è che comunque, in molti casi, si tratta di pezzi della nostra storia, di muri che magari hanno racchiuso sogni, sacrifici, intere vite di persone, di chi siamo stati. L’uso che ne verrà fatto oggi ci dirà invece chi siamo e soprattutto chi saremo. Per cui la domanda da farsi è: ma siamo veramente sicuri che siano ormai superati? Siamo sicuri che le forze che li hanno costruiti siano veramente estinte? Oppure a volte invece basta “riscoprirle”? Qualsiasi deficit generazionale non può riguardare i bisogni essenziali.

Un perfetto esempio locale di queste dinamiche è il Centro Torri, in via dell’Industria n. 1 a Torri di Quartesolo, alle porte della direttrice verso la parte est della città di Vicenza: un complesso immobiliare di oltre 42.000 mq che ha rappresentato l’esempio delle eccellenze locali in ambito bancario, finanziario e direzionale per oltre due lustri. Anche se le sue vicissitudini non sono state tra le più semplici, l’idea di base è rimasta affascinante e, a nostro avviso, molto attuale: fornire ai migliori professionisti, alle migliori e più influenti menti, ai migliori impiegati un luogo dove poter creare sinergie e dove i servizi siano realmente funzionali al perseguimento del business e del miglioramento delle persone.

L’attuale proprietà intende perseguire con coraggio questa direzione, riqualificando interamente il complesso, ma mantenendone la filosofia e la struttura, adeguando al XXI secolo una istanza senza tempo, ovvero quella di poter lavorare meglio, con più produttività, per migliorare tutto quello che ci circonda e ci riguarda. Spazi direzionali, auditorium, reception, concetto di open-space collaborativo e mind-oriented, facilities a portata di mano, sicurezza: tutto questo è stato e sarà il Centro Torri. Lo trovate obsoleto?

Noi crediamo di no.  Questa area rinascerà e consentirà ai soggetti economici di usufruire di tutto quello che potrà servire per migliorarsi e per migliorare. Se volete maggiori approfondimenti sul Centro Torri e sulla possibilità di fare parte di questo affascinante progetto, siamo a vostra completa disposizione per ogni informazione al riguardo.

Giuliato&Battistin è il partner incaricato dell’affitto di spazi direzionali e commerciali all’interno del Nuovo Centro Torri. Vi aspettiamo.

Le Statistiche del Lusso

Villa Montebello Vicentino – info in ufficio

 

Da un’indagine dell’ultimo trimestre 2017, più della metà degli acquirenti che ha finalizzato la propria ricerca all’acquisto di un’immobile in territorio italiano, ha scelto un appartamento; il dato più interessate, però, è che del restante 40%, quasi il 16 % ha orientato la sua scelta su immobili di lusso e la rimanenza su attici di pregio. Di questi dati, è interessante sapere che per l’80% l’acquisto è stato finalizzato alla prima casa ed il 50% di loro non è ricorso alla richiesta di finanziamenti. A Tornare di moda, inoltre, è la ricerca da parte di acquirenti esteri, di abitazioni di pregio, castelli, ville storiche, soluzioni con affacci spettacolari che solo il territorio italiano sa offrire.

Alcuni dati:

  • a Roma un attico in piazza di Spagna può arrivare a costare 15 mila euro al metro quadro;
  • a Napoli la ricerca di immobili di lusso si orienta principalmente su ampi terrazzi con vista Golfo;
  • Firenze come Milano, non hanno mai subito una vera e propria crisi in ambito immobiliare con una crescita esponenziale della ricerca di pregio;
  • Torino, Como, Trento e le regioni di Umbria, Sardegna e Sicilia tra i territori più ambiti per le abitazioni di lusso.

 

 

Il GIUSTO ACQUIRENTE

Cosa manca nella nostra casa? Cosa ci spinge a cercare qualcosa di diverso, di nuovo? Oggi a vincere è il concetto di comodità; oggi a vincere è la domotica, la casa “intelligente”, le piccole/grandi SPA domestiche per riuscire a ritagliarsi nella propria abitazione una piccola oasi di benessere. Anche la concezione di lusso veste le necessità della società di oggi in cui tutti seguiamo ritmi frenetici in continua scadenza. Cosa chiediamo di meglio che vivere in una casa che sia in grado di allontanarci il più possibile dello stress quotidiano? E se ci permettesse di entrare in un ideologico “hotel 5 stelle”? questo sembra essere tutto ciò che desideriamo, tutto ciò che ci spinge ad investire sul nostro immobile o addirittura a vendere per acquistare qualcosa di più nuovo, di più funzionale. Zero stress, zero fatica e completo affidamento alla tecnologia delle nostre case “ingegnose”.

Il compratore di immobili di lusso, secondo le statistiche, predilige più che gli aspetti intrinsechi dell’abitazione, la zona in cui è ubicata; è importante la metratura, a partire da 150 mq, la camera matrimoniale principale deve essere provvista di cabina armadio e bagno en-suite, minimo altri 2 bagni a servizio della zona notte e della zona giorno in cui si predilige un salone di rappresentanza e un’ampia cucina. La terrazza panoramica è fondamentale come è fondamentale una zona relax con idromassaggio, interna o esterna. Può essere diversa la scelta per il compratore in carriera, manager o dirigente, che preferisce zone centrali vicino alla sede di lavoro o alle banche, dalle finiture moderne, spesso attici.

L’imprenditore solitamente è affascinato dal centro storico, amante delle abitazioni d’epoca con soffitti a cassettoni ed affreschi; In una società che vive di estremi, la ricerca, in questo caso, è mirata su case dal fascino antico, un ritorno all’amore per l’arte e per le pareti affrescate delle ville venete.

In alcuni casi, invece, si ricerca un grande parco dove curare i fiori, una piccola chiesetta, un bosco con un sentiero dove riposare i pensieri e tornare alle origini, ai giorni della nostra infanzia, per sentirci finalmente a casa. Penso che anche questo possa considerarsi un lusso non indifferente

Villa Veneta Colzè – info in agenzia